13 marzo 2018

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

partiamo dal presupposto che il "denaro" non è un reale oggetto tangibile ma è una tecnologia e propriamente una tecnologia mentale, come può esserlo la monarchia o la pedagogia.

Oltretutto è una tecnologia che, per quanto esista da molto tempo, ha avuto la sua piena attuazione solo dal 1931 (con l'abolizione del gold standard), ma partiamo dal principio.

Prima c'era l'economia del dono, che ha regolamentato gli scambi tra gli esseri umani per circa 200.000 anni (millennio più, millennio meno) e in molti contesti funziona tutt'oggi (all'interno del proprio nucleo familiare, per esempio) ove essenzialmente la comunità (ovvero la tribù, composta da un centinaio di individui) scambiava con gli altri sapendo che questi avrebbero ricambiato in futuro, ma in realtà si scambiava anche con chi non era in grado di ricambiare, in funzione delle disponibilità alimentari e delle capacità di ognuno. Nel momento in cui tale fiducia di appartenza non era applicabile (per esempio con i rapporti con un'altra tribù) si applicava il baratto; baratto che andava a valutare principalmente il valor d'uso, più che il concetto di domanda ed offerta (in un sistema con pochi scambi è impossibile fare effettive valutazioni di quanto qualcosa sia richiesto o meno) e da qui si capisce il perché gli indiani d'america si fecero fregare con delle "perline", ma dal loro punto di vista era uno scambio decisamente equo.

L'introduzione del denaro fu inizialmente solo un'altra forma di baratto, ma utilizzando un bene comodo da trasportare e riconosciuto da molti (in antichità il bronzo, poi l'oro, ma si hanno esempi di ben altre merci, tipo il sale da cui la parola "salario").

Solo successivamente il denaro divenne un bene di cui un ente terzo garantiva il valore (tra i primi a capire tale concetto furono gli antichi romani, raramente un sesterzio era fatto in argento puro ma era comunque riconosciuto come di valore in quanto era garantito dall'impero) ed è solo allora che il denaro vero e proprio nacque, anche se ci sono voluti secoli prima che il concetto si distribuisse in tutta la popolazione (e ad alcuni, tipo i grillini, non è ancora giunto).

Quindi attualmente il denaro non è altro che la fiducia che le persone danno ad una certa istituzione e abbiamo quindi quasi chiuso il cerchio; gli scambi un tempo si gestivano con l'economia del dono, ovvero ho fiducia nella mia tribù e quindi accetto di dare loro beni e lavoro, adesso gli scambi si gestiscono con il denaro ovvero ho fiducia nell'istituzione che lo garantisce (e questo era vero anche con il gold standard, le persone avevano fiducia che effettivamente ci fosse dell'oro nelle casse di una nazione).

La curiosa conseguenza di avere però una rappresentazione "esatta" della fiducia ha creato una affascinante conseguenza, ovvero la possibilità di accumulare tale fiducia e di slegarla completamente dalla persona che l'ha accumulata. In una economia del dono se rubavi, poi era per te impossibile ottenere qualcosa e se cambiavi tribù ti ci volevano anni prima di poter ottenere la fiducia necessaria per poter di nuovo scambiare qualcosa (da qui si capisce la preferenza di Socrate alla morte per cicuta, rispetto all'esilio). Il denaro invece non ha odore e non solo, è infinitamente accumulabile senza il rischio di ritrovarsi la capanna piena di inutili lingotti d'oro (che verrebbero ovviamente presi dal primo che passa e a cui magari servono).

Ultimamente si è avuto il completo ribaltamento del concetto, adesso è chi ha denaro che è meritevole di fiducia e non più viceversa (e da qui si spiega il successo di Berlusconi e Trump), ma tale ribaltamento è assolutamente sensato in quanto il denaro è FIDUCIA.

Il denaro rimane comunque una tecnologia e come tutte le tecnologie è migliorabile e soppiantabile, anche quelle che sembrano insostituibili (le macchine non sostituiranno mai i cavalli, non è possibile volare, la monarchia è voluta da Dio e quindi è insostituibile ecc ecc), il problema delle tecnologie mentali è che richiedono moltissimo tempo per essere implementate (anche se, grazie all'istruzione pubblica, è diventato decisamente più facile).

Tale tecnologia è sicuramente soppiantabile con un diverso modo di gestire la fiducia, ma è richiesto un cambiamento sociale molto ampio. Attualmente la società è strutturata per l'accumulazione del denaro e la protezione di tale accumulazione, pochi hanno molto di più di quanto effettivamente gli serve e molti non hanno il minimo necessario alla sopravvivenza nonostante si produca abbastanza cibo e risorse da sfamare una popolazione doppia a quella attuale (lo so dovrei citare delle fonti ma non ne ho voglia).

Quindi nella mente degli umani andrebbe istillata la fiducia nel prossimo, ovvero la fiducia che tutti cercheranno di contribuire all'umanità al meglio delle loro possibilità e capacità, questo è ovviamente MOLTO difficile da fare, alla fin fine noi ci siamo evoluti a riconoscere solo la nostra piccola tribù come degna di fiducia e non una compagine di sette miliardi di individui, ma è stato dimostrato che questa percezione della tribù è facilmente estendibile (anche se ci son voluti secoli per farlo) infatti quanti se ne escono fuori con un "i negri non son degni di fiducia" o un "è tedesco posso fidarmi"? Perché mai non potremmo pensare "è un umano, posso fidarmi"?

E a chi dice che senza il ricatto del denaro, ovvero la necessità di dover lavorare per ottenere il cibo, staremmo in panciolle tutto il giorno, forse non ha mai fatto qualche mese da disoccupato, lo spaccamento di palle è tale che ti metti a fare qualsiasi cosa. Agli umani piace fare cose, piace sentirsi utili, piace sentirsi apprezzati e sopratutto piace sentirsi degni di FIDUCIA.

Probabilmente esisterà una percentuale di umani che staranno a grattarsi la pancia, ma ricordiamoci che ad oggi miliardi di persone vivono in una economia di sussistenza, ovvero che facendosi il culo tutto il giorno a malapena riescono a guadagnarsi di che vivere, contribuendo quindi alla ricchezza planetaria quasi zero, in una società basata nuovamente sulla fiducia una enorme percentuale di questi umani potrebbe rendersi realmente utile.

Sono quasi del tutto convinto che se ci liberassimo delle pastoia del denaro e dell'obbligo di trarre un guadagno immediato da un investimento, potremmo avere effetti al giorno d'oggi inimmaginabili, ovvero un eccesso di produzione che non si è mai visto (in realtà le crisi di sovrapproduzione ci sono già adesso, ma sono causate principalmente dalla mancanza di denaro da parte di chi dovrebbe comprare tale produzione) in un futuro basato sulla fiducia il concetto di concorrenza si trasformerebbe in collaborazione (se ho una buona idea per produrre il formaggio vado ad aiutare spontaneamente chi il formaggio lo produce, se mi rendessi conto che il formaggio che produco fa cacare rispetto a quello di un altro, non inizierei una guerra di prezzi, semplicemente smetterei di produrlo).

E alla domanda "cosa mi impedisce di prendermi tutto quello che posso e tenermelo?" che spesso mi trovo ad affrontare quando faccio questo tipo di discorsi ho una risposta semplice: "la tua capacità di tenere tutta quella roba sotto controllo", oggi hai la polizia, l'esercito, i carceri e una enorme quantità di apparati che ti permettono di tenere la roba, ma in una società priva di denaro nessuno si prenderebbe la briga di difendere le tue dieci maserati, certo potresti collezionarle, ma se ti addormenti e a qualcuno servono, puoi star certo che al tuo risveglio non le troverai. Ovviamente saranno ben poche le cose che verranno prodotte che necessiteranno di chiavi o muri e i recinti serviranno solo per tenere i cinghiali fuori dalle vigne.
p.s. e anche se non ti pigliano le maserati tutti ti tratteranno come il povero scemo che sei, che accumuli roba inutile senza un perché, perdendo quindi l'unico vero bene che hai, la fiducia, e sarai quindi l'ultimo ad essere scelto per fare la squadra di calcio o un qualsiasi progetto interessante (tipo la terraformazione di marte)

Io sinceramente mi fido dell'umanità, è stata in grado di arrivare sulla Luna in meno di 100 anni dal primo volo dei fratelli Wright, sono quindi abbastanza convinto che tale fiducia possa essere estensibile.

Ovviamente se tale fiducia venisse portata avanti dalle istituzioni il tutto sarebbe assai più semplice, ma al momento le istituzioni sono essenzialmente controllate dall'idea che il denaro serva e quindi il denaro continuerà a servire fino a quando continueremo a credere che serva.