19 agosto 2006

Gli indiani non avevano tutti i torti

Amo le mie scarpe, purtroppo sono fuori produzione da almeno 4 anni, fortunatamente le ho comprate in paia multipli e ne ho ancora un paio nuove dentro una scatola. Le amo in quanto hanno una suola talmente sottile che mi sembra di non averle, riesco a percepire tutto quello che mi passa sotto i piedi, mi diverto a seguire i cammini per ciechi lungo i marciapiedi di roma, quelle linee che in teoria dovrebbero aiutarti a orientarti e che inevitabilmente ti sbattono contro un albero. Adoro sentire sotto le mie suole tutte quelle semisfere dei ciottoli inglobati in certe pavimentazioni, ogni passo è un piccolo massaggio.
La presenza di alcool nelle mie vene rende tutto più fluido e naturale, riesco persino a battere a macchina senza guardare troppo la tastiera. Fare sesso sotto alcool da la stessa sensazione, come se non ci fosse discontinuità tra un'azione e l'altra, tutto sfuma, e il mondo ha un aspetto da acquarello molto diluito.
Si vede che non li reggo gli alcolici, sembro quasi romantico.